LIVE AL VECCHIO SON – Infamia / Intothebaobab / No white rag – OUT NOW!!!
Appena uscita la registrazione live in cassetta del concerto al Vecchio Son di Bologna con gli amici Infamia e No White Rag!!! Per tutti e tre 10 anni di punk e autogestione insieme!
“Era un po’ di tempo che c‘era l’idea di fare un concerto che celebrasse i 10 anni di attività e il Vecchio Son è venuto fuori in maniera quasi naturale, ci avevamo suonato l’anno prima al release dei Baobab ed era stata una serata incredibile, con un’atmosfera e un’energia che non si ritrova così spesso. A Steno è piaciuta l’idea e in poco abbiamo organizzato insieme il concerto ad Infamia e IntoTheBaobab, i due gruppi migliori per condividere questa esperienza. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello sia registrare che riprendere la serata e questa tape è la testimonianza di queste poche ore che per noi però hanno significato tanto. Un po’ perchè dieci anni non sono pochi e ritrovarsi dopo così tanto ancora insieme fra di noi a sudare e urlare è indubbiamente una bella soddisfazione. Oltre a questo il concerto in sè è stato una bomba esplosa in faccia, e forse un po’ si percepisce dalle registrazioni: urla, cori improvvisati, birre che volano, scazzi, microfonate, stagediving, corde rotte fino ad arrivare al blackout….esattamente come volevamo che fosse! Grazie a chi c’era e grazie a te che hai tra le mani questa tape, il ricavato andrà al Vecchio Son, un posto speciale minacciato dalla burocrazia”
Zanna
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“I suoni e messaggi qui contenuti sono le registrazioni del concerto organizzato in occasione del decennale dei gruppi punk INFAMIA, INTOTHEBAOBAB, NOWHITERAG. Il concerto fu organizzato e dedicato al Vecchio Son di Bologna e il ricavato fu destinato al posto per aiutare, nel nostro piccolo, la sua difesa. Il Vecchio Son è una sala prove e un laboratorio musicale e culturale, ma è soprattutto un punto di aggregazione in un quartiere popolare, S.Donato, che offre ben poche possibilità di attività creative ai ragazzi che vi abitano. Il Vecchio Son è anche il luogo dove molti gruppi del bolognese di matrice Punk, Ska, Rock’n’roll, Oi!, Crust, Hardcore, Blues si incontrano, suonano, stringono rapporti, danno vita a progetti comuni. La minaccia costante e concreta da parte del sistema legislativo/burocratico comunale, che si spinge non più solo alla repressione degli spazi occupati ma arriva assurdamente a mettere in pericolo progetti vitali e insostituibili per un’intera comunità come lo è il Vecchio Son, va ostacolata con ogni mezzo a nostra disposizione. Ciò che stiamo perdendo pezzo dopo pezzo difficilmente tornerà”
Modi
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“Questa per noi è stata la prima volta in cui abbiamo potuto suonare al Vecchio Son e la serata non poteva che essere memorabile visto che comunque tutti e tre celebravamo un importante segmento della nostra vita e della nostra attività. Nulla dura mai per sempre, neanche tu! Un concerto come quello registrato per questa serata, su tape e con altre due band del calibro di NWR e Intothebaobab con cui condividiamo palchi e situazioni da anni anche singolarmente come persone, pensiamo che oltre a essere un ricordo che rimane egoisticamente a noi, possa essere prima di tutto un modo per dimostrare che certe cose si possono ancora fare in certi modi e con un certo spirito, con la semplicità e la genuinità di ragazzi di città cresciuti al di fuori di standard culturali e musicali posticci. Ci siam tutti fatti le ossa da zero, impegnandoci e aiutandoci sempre l’un l’altro. Non ci ha mai regalato niente nessuno, tantomeno la “fama”. Per questo non poteva esserci occasione migliore ne probabilmente persone migliori con cui festeggiare, non poteva esserci supporto di registrazione più adatto per far capire da che scuola veniamo e come abbiamo imparato a fare le cose”
Kava
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Qui puoi ascoltare le registrazioni contenute nella CASSETTINA
6 dicembre 2014, Baobab all’Iqbal Masih con Totenwald, Negot, Vaargin e Kalashnikov
Bazza Ladra
La Bazza Ladra è un nome dietro cui si cela l’idea di poter fare suoni accompagnati da video non con un vero e proprio gruppo “fisso”, ma con amici e persone vicine che abbiano voglia di dare temporaneamente un contributo a questo progetto in divenire. In questo senso si potrebbe dire che Bazza Ladra è un progetto autonomo temporaneo, ovvero una P.A.Z.! La bazza è che non richiede troppo impegno, non ci sono tour, si fa qualcosa di più sperimentale rispetto al solito, e si può partecipare in diversi modi…chi sa suonare suona, chi sa registrare registra, chi sa fare un video filma. E chi non sa fare tutte queste cose le può fare lo stesso. Il primo e per ora unico pezzo dei Bazza Ladra è “QUASI“, registrato a Villa Punk da Grough, scritto da Modi e suonato da Modi, Grough, Ancè e Giulia.
Laboratori D.I.Y. a Villa punk (Castelfranco emilia)
STOP AL PANICO, la Mostra (di Luciano Nadalini) è con noi!
STOP AL PANICO, LA MOSTRA È CON NOI!
Venerdì 16 maggio, ore 15:00 – Alcuni scatti fotografici sono stati rubati in pieno giorno dalla mostra “Bologna e i movimenti giovanili degli anni ’80 ’90” di Luciano Nadalini. I quadri sottratti ritraggono pratiche di autogestione e il nascere del movimento punk in città, l’esperienza dell’Isola nel Kantiere, del Pratello, tanti altri luoghi e frizzanti sottoculture.
IL FATTO – Alle ore 15:00 alcuni improbabili ladri da museo, agili come gatti nella buia notte, hanno fatto irruzione nel palazzo di piazzetta di San Giovanni in Monte. Con mani di fata e probabilmente dotati di tecnologie all’avanguardia, si sono impossessati di alcune fotografie, rapendole. Tra la folla attonita e i giornalisti presenti increduli, la voce di una presente tuona nella sala: “Le fotografie sono state rubate!”.
I LADRI – Si sa ancora pochissimo riguardo i malviventi protagonisti di questa rocambolesca avventura. Le mascherine che coprivano a malapena i loro nasi, infatti, stanno mettendo a dura prova l’identificazione dei loro volti. La loro scaltrezza, inoltre, degna di elefanti in un negozio di cristalli, ha reso impossibile qualsiasi tentativo di fermarli. Le indagini brancolano nel buio: “Di certo i banditi seguivano un piano minuzioso, studiato nel dettaglio da menti eccelse”. Chi saranno i misteriosi nipotini di Arsenio Lupin?
ULTIM’ORA – E’ appena giunta una rivendicazione a svelare il mistero sul caso delle foto rubate: “Le fotografie stanno bene, sono state trasportate ed esposte ad Atlantide. Non abbiamo intenzione di fare loro alcun graffio né chiederemo alcun riscatto, poiché questo è il nostro impagabile riscatto: se volete rivederle VIVE dovrete venire tutti ad Atlantide, dove sono tutt’ora esposte insieme ad altre immagini reali di condivisione ed autogestione. Qui gli scatti che ritraevano movimenti giovanili, sottoculture e controculture si sono finalmente ricongiunte al proseguimento della loro storia viva e pulsante…Qui, dove i punx non sono pezzi da museo, dove continuano le pratiche di autogestione, condivisione e autoproduzione; dove ESISTIAMO e R-ESISTIAMO contro le forze del male-comune che vogliono mummificare e museificare la nostra ESISTENZA. Qui, dove rappresentano in altro modo quello che non smettiamo mai di ripetere: ATLANTIDE R-ESISTE E RESTA DOV’È!”
Nulla Osta, Atlantide Punx e Atlantide tutta
Bologna, 16 maggio 2014
Il video del colpo: https://www.youtube.com/watch?v=TtxU_LDQSpo
Di porta in porta R-Esistiamo in autogestione! Venerdì 16 maggio dalle 17 alle 20
Di Porta in Porta R-Esistiamo in autogestione!
Un’esposizione vivente dell’autogestione contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide
C’è una Stra(na)Bologna, solo apparentemente sommersa. Una Bologna che r-esiste alla gentrificazione del centro storico prodotta da Eataly, alla speculazione e spettacolarizzazione del cibo promossa da F.I.C.O, che rifiuta la logica della sussidiarietà dietro la quale si nascondono lavoro gratuito, sfruttamento della cittadinanza attiva e precarietà, che si oppone alla riapertura del CIE e alla presenza in città di sedi neofasciste come quella di Casa Pound, che risponde #Io Decido! alle preghiere dei cattointegralisti misogini e lesbotransomofobi davanti agli ospedali pubblici.
E’ la Bologna dell’autogestione e dell’autorganizzazione, dell’autodeterminazione delle donne e delle lesbiche, delle soggettività gay e trans, delle migranti e dei migranti, di precari-e e disoccupat*.
Quella che ha costruito e continua a costruire una cultura e una pratica viva della valorizzazione delle differenze, dell’antisessismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo, dell’antiproibizionismo e dell’antiautoritarismo, della libera circolazione delle persone e dei saperi. Quella che r-esiste allo sfacelo prodotto dal modello di sviluppo capitalista promuovendo relazioni sociali orizzontali e realmente cooperative. Quella che inorridisce di fronte all’idea che l’esperienza di Atlantide, che in quindici anni ha reso Porta Santo Stefano uno spazio pubblico comune femministatransfrociopunk, venga sgomberata e rimpiazzata da un museo. E’ la stessa Bologna che venerdì 16 maggio, dalle ore 17 alle ore 20, si ri-prenderà la città trasformando le sue Porte in un’esposizione vivente dell’autogestione, contro la museificazione degli spazi pubblici, contro lo sgombero di Atlantide. Atlantide R-esiste!
::: Programma (in aggiornamento) :::
Porta Galliera ► Porta delle Pratiche di autogestione in movimento con musica, palestre popolari, interventi antipro e rete delle mense autogestite.
Porta Mascarella ► Porta del diritto all’abitare, con le occupanti e gli occupanti di via Irnerio, via Toscana e via XXI Aprile.
Porta San Donato ► Porta Senza Frontiere, con mostra e materiali informativi verso la manifestazione #NoCieNoCara del 18 maggio.
Porta San Vitale ► Porta dei Ritmi R-esistenti, con la Sambalotta.
Porta Mazzini ► Porta dell’Autodeterminazione…di aborto libero e obiettori estinti! ♀♀
Porta Santo Stefano ► Porta della R-esistenza, concerti, apericena, debutto della Corale Atlantidea, Mostre viventi e qualche altra sorpresa con Atlantide e Berneri.
Porta Saragozza ► Porta Instant Drag, entri di un genere, esci di un altro!
Porta Lame ► Porta delle Arti Sociali, musica, video e danza con le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo.
::: Biciclettata solidale di Porta in Porta, con AntifaBikePunx: appuntamento alle ore 17 alla Porta delle Pratiche di autogestione in movimento (Porta Galliera)
::: Gran Tour delle Porte R-esistenti: appuntamento alle ore 19.00 alla fermata del 32 di fronte alla Stazione Centrale
Schiavi nella città più libera del mondo; cronaca di un vaffanculo!
Oggi, Martedi 6 Aprile 2014, il collettivo Nulla Osta, più comunemente noto come “I punk di Atlantide”, ha fatto la sua prima apparizione pubblica da headliner.
L’occasione è stata la mostra sui movimenti giovanili bolognesi della seconda metà degli anni 80/primi 90, in particolare sulle case occupate dai punk in Via Del Pratello, l’Isola del Kantiere, la protesta dei vassoi, il movimento della Pantera ecc.
L’evento ha avuto luogo a San Giovanni In Monte con la presenza degli assessori alla cultura Massimo Mezzetti e Alberto Ronchi.
Appresa la notizia, con la stessa veemenza di un branco di tarli che scavano nei nostri già provati cervelli; un dubbio amletico inizia a tormentarci: Isola nel Kantiere…Posto occupato…Punk…Hardcore…Posse…Autoproduzione…Musica come strumento di protesta…Parole, suoni, rumori contro l’apatia…Avanguardia…Autogestione…Cyberpunk… Sgombero!
Allora pensiamo alla gente che l’Isola la guardava da fuori: Terroristi…Barboni…Punkabbestia…Sporchi…Drogati…Delinquenti…Se c’era lui… Sgombero!
Poi apriamo gli occhi e pensiamo a noi ed il dubbio che ci attanaglia e non riusciamo a capire rimane.
Qualche birra scioglie la matassa creata da quelli che pensavamo fossero tarli e invece erano bachi da seta, nera, funebre.
Ecco il problema! La città, e non parlo di chi la vive, ma di chi la gestisce, che prima ti sgombera e dopo più di vent’anni riconosce la validità della tua esperienza con una bella mostra sulla tua storia!
Sconcertati ma ancora lucidi iniziamo a notare molte analogie tra quella che fu l’Isola nel Kantiere e quella che E’ (e rimane!) Atlantide.
Fatti i dovuti scongiuri decidiamo di attivarci.
L’esposizione, circa cento magnifiche foto in bianco e nero scattate dalla mano del fotografo Luciano Nadalini, racconta non solo la città giovane, ribelle e alternativa dopo gli anni Settanta, il fiore all’occhiello di chi per calmare gli animi fa trovare impacchettati e belli freschi i Clash in Piazza Maggiore; ma anche gli sgomberi dei posti liberati, ripuliti e riesumati dai compagni di quegli anni. Quasi fosse un atto di protesta che si unisce alla nostra, che non vogliamo vedere Atlantide sognatrice, libera e creativa; trasformata in un merdosissimo quanto inutile museo sulle porte della città.
Ormai è tutto chiaro: ci vogliono trasformare in pezzi da collezione per essere esposti tra una ventina d’anni in un museo con la didascalia “Punk vintage” attaccata al culo. Dobbiamo intervenire!
Di fronte a fotografi, giornalisti, ex occupanti dell’Isola, studenti, curiosi e personaggi che, per non rischiare querele ci limiteremo a chiamare “Agenti del sistema”; essendoci sentiti profondamente chiamati in causa, armati di striscione che recitava “Schiavi nella città più libera del mondo” (titolo di un 7″ compilation uscito nel 1982 prodotto dalla Attack Punk records, gestita dai RAF PUNK, che aveva sede al Berneri, proprio di fronte ad Atlantide…), di alcuni cartelli e dell’insostituibile plotone delle compagne degli altri collettivi che abitano Atlantide, abbiamo dato sfogo agli interrogativi che ci eravamo posti qualche riga sopra.
Il concetto è molto semplice: non rompeteci le gonadi! Atlantide è lì e resta dov’è, con noi dentro!
Non ce ne frega niente del museo delle porte, non ce ne frega niente che tra vent’anni magari andrete a ripescare gli scatti dei migliaia di punx intervenuti ai nostri concerti, non ce ne frega niente di essere riconosciuti a posteriori del valore culturale che un posto come Atlantide rappresentava in città.
E potremmo andare avanti per ore su questi toni.
Non sappiamo se l’intervento sia riuscito o meno. Qualcuno ci ha capiti, qualcuno sicuramente no. Qualcuno ha fatto finto di niente e qualcuno, sentendo puzza di bruciato, non si è fatto vedere.
Quello che conta è che noi, bene o male, abbiamo ribadito il concetto: schiavi nella città più libera del mondo siete voi, perché noi siamo liber* da ogni bando, da ogni ipocrisia e da ogni museo mummificatore di esperienze. Andate affanculo!
Nulla Osta – Atlantide punx Bologna