Biografia

Medicina è un paese in provincia di Bologna con un nome buffo e dove regna la noia del “normale”. Però Medicina gli si addice come nome perché negli anni ’80 in questo pezzo di campagna muoiono intere balotte di ragazzi con l’eroina. Noi non li abbiamo conosciuti per questioni anagrafiche, ma conosciamo quello che deve essere stato il motivo principale: NOIA. Invece nel 2004 non c’era più tanta eroina, andavano di più le paste e la speed perché c’erano i gabber, poi c’erano tutti gli altri che erano piattomarroni (ovvero ragazzi semplici, simpatici o stronzi, ma col minimo comun denominatore della piattezza ordinaria e dei capelli da lego…piattomarroni appunto), e i vecchi. Una classe dominante di vecchi. Poi c’era Modi che aveva trovato in quel poco che sapeva sul punk una grande genuinità e soprattutto una scappatoia per manifestare ciò che non gli piaceva semplicemente facendo in modo di non piacere. E quindi cresta verde, anfibi, cleptomania, sassaiole. Niente musica, nessuna ‘scena’. Gironzolare, bere, rompere le palle, punto.

*PRIMA FASE (mai scordarsi il senso di ciò che si fa.)

L’auto-emarginazione screma molto le attività sociali…e quindi adesso? Modi iniziò a fare più che fanzine volantini, un ritaglia, incolla e fotocopia dai contenuti oscuri e disturbanti da distribuire in giro per il paesino. Ok, poi?  “Facciamo un gruppo?”. Dai. “Enciu, ti va di imparare a suonare la chitarra?” Ok. Simmy suona la battera ed è disponibile. Ok! “Come ci chiamiamo?” …INTOTHEBAOBAB, tutt’attaccato…ma perché? “che ne so…però suona come se siamo dentro a qualcosa di grande e lontano anni luce da qua.” Perfetto! Primi concerti nelle uniche occasioni possibili: feste paesane, tipo festa dell’unità, sagra di sto cazzo, festa della scuola. E così facciamo pezzi come ‘Mangiatortellini’, o ‘Eutanasia a Medicina’ pensando a chi ci poteva ascoltare, per provocare e parlare di qualcosa che gli riguardava. Non ci è mai interessato né fare testi in inglese, né imitare musicalmente nessun gruppo. Registriamo un primo demo di 3 pezzi senza titolo e lo spargiamo un po’ in giro, e così vengono fuori i primi contatti a Bologna con quelli dell’ex Lazzaretto. Suoniamo ovunque ci capita, nelle situazioni più sgangherate e meno “punk” possibili (anche in una pizzeria!!) e così risultiamo spesso fuori luogo (e non di rado anche spaccacazzo) per chi ci ascolta. Modi è sempre stato allergico ad ogni minimo autoritarismo, e anche un provocatore spericolato in certi contesti, ha sempre saputo dire la cosa sbagliata nel posto sbagliato con l’estrema consapevolezza di farlo. I Baobab a livello comunicativo sono stati estremamente influenzati da questo: dal confondere i piani, mischiarli, e subire l’effetto che fa.  Era chiaro che non tutti avrebbero reagito bene, era chiaro che Modi soffriva molto di più nel fare violenza che nel subirla. C’erano strane intuizioni sul provocare qualcosa a qualcuno, con previsioni di una reazione anche violenta,  e questo qualcosa col tempo forse avrebbe seminato un dubbio nella testa di quel qualcuno e dei presenti.  Era affascinante lo scompiglio, perchè era molto divertente e allo stesso tempo molto triste, ma era chiaro anche che alcune situazioni Enciu e Simmy se le ghignavano incalzando, altre col tempo avrebbero fatto venire qualche dubbio anche a loro.

Enciu e Simmy al Fassbinder di Sassuolo.

Modi col braccio distrutto e Edo, a zonzo per Medicina.

*SECONDA FASE (nuovi mondi.)

Registriamo il secondo demo con 4 pezzi live + 2 del demo precedente dal titolo ‘Bologna PanK’, masterizzato e assemblato in casa. Conosciamo altre creature simili, a Bologna, a Modena, in Campania, nelle Marche, in Toscana, in Trentino, ovunque..scopriamo mondi che fino ad allora non ci immaginavamo. Il circuito dell’autoproduzione, le occupazioni, i benefit, c’erano street punk v.s. anarcopunk v.s. skinhead, le idee dei Crass, il Nabat-pensiero di Steno, le incredibili visioni di Helena Velena. Tanta gente in più, tante creste e spettinati in più, la ‘scena’. Questo entusiasma Modi perché prima non conosceva gruppi di cui valeva la pena parlare e quindi fa KAOS, una lenta, pigra, ma intensa fanzine e iniziamo anche a organizzare concerti per gli altri ogni volta che riusciamo. Iniziamo a suonare in giro, e a pensare che luoghi diversi  per forza devono abbinarsi anche a tematiche diverse, perché se lo scopo è comunicare bisogna tenere conto di chi ascolta. Comunque in tutta questa fantastica figata cerchiamo sempre di non schierarci e non assomigliare a niente in particolare, continuando con il nostro sbilenco funky-punk-dance onirico senza ascoltare mai chi ci dice per esempio “non puoi rifare una canzone dei Crass cantandoci degli Oi! in mezzo…” oppure..”ma perché avete dei testi anarco e porti una spilla di Sid Vicius?”…a cui seguivano risposte altrettanto insensate, tipo:” vedi, io non guardo a Londra, purtroppo vivo qui, quindi I wanna be anarchy al Medicy”….Insomma, lo spirito era che si poteva anche fare anche vomitare al limite, ma l’importante era non copiare da altri gruppi. Dovevamo assolutamente. urgentemente, trovare un nostro stile, e quello stile doveva assomigliare alla nostra quotidianità di provincia: fatto di noia di disagio di risate vuote, di ironia un pò disperata.

*TERZA FASE (il rovescio della medaglia)

Come gli Intothebaobab nascono dall’insofferenza alla noia ogni cosa nasce dal suo contrario. Es.  Dal potenziale arricchimento multiculturale dei migranti nasce il razzismo e dal razzismo nasce l’antirazzismo e tutto ciò è strumentalizzato da fazioni politiche che vorrebbero essere opposte, ma che mirano alle stesse cariche e allo stesso potere. Altro es. uno vede il punk come autodistruzione, droga e scippo alle vecchiette, un altro come vegetarianesimo, impegno sociale e attivismo. Altro es. ancora: andiamo a distribuire lo stesso volantino in un locale e in un circolo anarchico e allo stesso modo ci cacciano a pedate nel culo ah ah! Tesi-antitesi-sintesi. Spesso la gente tende a non vedere la sintesi, e invece a noi questa cosa di poter essere estremi senza bisogno di un conflitto diretto influenza molto il baobab-pensiero (per così dire). Anzi, ci consideriamo con tutte le sfumature del caso pacifisti ancora oggi proprio per questo: perchè la violenza, come ogni deriva, parte da una cosa e arriva sempre al suo contrario. Nel 2008 inizia a suonare con noi alla chitarra Ernesto (che all’epoca suonava in un altro gruppo punk: gli Skifo) in seguito a una temporanea assenza di Enciu, dovuta in un certa dose a questo discorso. Perché se si intende il punk come totale anarchia creativa, interagire troppo nel circuito Punk (in cui sono presenti parecchi “canoni” fissi) può in certi casi portare a qualche trauma, soprattutto se non si ha consapevolezza del concetto di sintesi. Comunque succede sostanzialmente che Enciu inizia a distaccarsi dall’ambiente punk perchè non ci trova più molto spazio per la sperimentazione e la creatività a suo dire.  Dopo un pò di tempo in cui la sua presenza nel gruppo traballa lascia del tutto e si dedica ad altre attività, soprattutto nel suociales. A Medicina organizza EnergetiKa, una festa in un parco sull’ambientalismo e il primitivismo fino all’ora impensabile in questo posto: concerti all’aperto, dibattiti, performance artistiche, bodypainting, costruzione di panchine con fango ed erba a ritmo di musica tecno, giocoleria, cucina africana. Ma con Enciu facciamo in tempo a registrare il primo vero disco, con l’Ansaldi rec di Steno e altre coproduzioni di realtà amiche. Non troppo tempo dopo molla anche Simmy, per motivi simili ad Enciu, ma anche perchè lavorando tutto il giorno e avendo solo il fine settimana da passare con la sua ragazza di allora (che stava a Milano) si era trovato di fronte al seguente dubbio: “sto sabato vado in culo ai lupi per fare casino davanti a una cinquantina di punk ubriachi, o vado a stare in santa pace con la mia ragazza?”. Scelse la cosa più saggia. Simmy è un grande, mai conosciuta persona più paziente e di cuore, lavora da quando era un cinno ma non rinunciava mai alla curiosità e all’apertura mentale. Era molto più maturo di noi, ci ha scorrazzato dappertutto, ci ha sopportato sempre col sorriso. Ancora adesso a volte viene ai nostri concerti e ogni tanto ha suonato anche un paio di pezzi. Tornerà mai qualcosa di simile a quel periodo di grandi ghigne? Chissà!?

  Quindi per esclusione rimangono Modi al fancazzanesimo stacanovista elevato a credo ed Ernesto al nichilismo autodistruttivo militante. Passiamo svariato tempo in allegria a commettere danni, mettendo così le basi per diventare leggenda urbana. Poi Modi propone: “perchè non prendiamo una drum machine e facciamo tipo i CCCP?” Ernest0 risponde con un rutto di profonda disapprovazione.

Modi & Ernest…mostrizzati. nessuno ricorda in quale buco di Bologna.

Sulla copertina di Ragazza Moderna

QUARTA FASE (Matte)

Conosciamo Matte. Un regaz un pò più grande di noi, con un passato turbolento alle spalle e un presente che anche lui non scherza. Quando lo conosciamo è appena uscito da quasi un paio d’anni di reclusione per rapina in banca. Già ci sta simpatico, inizia subito a provare con noi alla batteria. Matte è un tipo lunatico, ma divertentissimo, è bolognese ma detesta Bologna e quando torniamo dalle trasferte appena vede all’orizzonte San Luca inizia a bestemmiare. Con lui facciamo parecchi concerti bellissimi e incidiamo un 7″ in vinile rosso split con gli amici toscani Piscio Sangue. Lo produce Ric con la sua all’Arrembaggio records. La fase con Matte non dura però molto un pò perchè per problemi personali ha casini a stare dietro e al gruppo, e un pò perchè come conseguenza di questi problemi ci tocca paccare all’ultimo minuto varie date già programmate. Ci sono comunque ricordi magnifici di questa fase, i pochi concerti sono stati memorabili e Matte da vero amico non si è mai tirato indietro anche al di là del suonare insieme. Ci è capitato anche di subire attacchi fisici da gente che non ha molte parole a disposizione, in occasioni in cui altri avrebbero evitato guai lui è stato un amico risoluto e risolutivo.

Ernesto, Matte, Modi a un benefit per amici arrestati a Bologna.

QUINTA FASE (bona..sto gruppo sembra una voliera..)

E così iniziato il 2010 Ernest e Modi rimangono nuovamente a piedi. Si fa un periodo di stacco, niente più gruppo finchè non si trova un batterista stabile. Dopo qualche mese si pensa a Lara, che nel frattempo stava imparando i rudimenti della batteria e  aveva messo su un altro gruppo, i Ghandi Kamikaze.  Perfetta dato che Lara è sempre venuta ai nostri concerti quasi dall’inizio, ed era entusiasta all’idea di entrare nel gruppo. Così iniziamo a provare con lei e piano piano si ingrana. Torniamo ad andare in giro per squat, occupazioni e con lei facciamo anche le prime date fuori dall’Italia. Cresce ancor più nel gruppo una spiccata consapevolezza politica, più precisamente anarchica. Modi e Lara dopo una lunga esperienza insieme nel vecchio Lazzaretto fanno attività anche con il collettivo Malasorte, organizzando serate, proiezioni, concerti e dibattiti su temi animalisti, anti-nucleare e contro le nocività in generale. Con Lara realizziamo e diamo alla luce nel 2012 d.k. un Lp importate per la storia del gruppo, sia per i pezzi che contiene sia per il periodo emblematico in cui esce: “Verdi Acidi Pensieri”. Negli anni a seguire abbiamo sempre continuato a suonare in giro nelle situazioni che ci piacciono, e lo spirito dei Baobab sostanzialmente non è cambiato: siamo un gruppo punk sperimentale e ancorato all’urgenza del nostro presente. Oltre a suonare, come quasi sempre è stato, ci impegniamo anche nella comunicazione in formato cartaceo con la fanzine collettiva Lungidame, che facciamo insieme al nostro amico Zanna, che tra le tante cose che fa è anche la voce di un gruppo importante per il punk non solo italiano ed europeo, ma forse anche sistema solarico: i NoWhiteRag. Uno dei gruppi più indissolubili agli Intothebaobab, per molteplici motivi.

Lara

 

4 risposte a Biografia

  1. INTOTHEBABOBAB scrive:

    Dajene Marta 🙂

  2. Marta scrive:

    Devo conoscere Ernest.

  3. bocha scrive:

    soccia veramente! oggi per la radio sono preparatissimo!

  4. Matti scrive:

    soccia che biografia figa ed accurata!

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